Gran finale del Festival, domenica 23 Agosto, con Lisetta Luchini e Chiara Riondino che ci presenteranno lo spettacolo “Canti d’Amore e d’Anarchia”. Anche per loro abbiamo una breve intervista per farvi conoscere chi ascolterete.
1 – Qual è il senso di proporre oggi uno spettacolo come il vostro?
Chiara: Certo che ha senso parlare di anarchia: quale utopia più grande da inseguire se non quella di poter essere il governo di se stessi e far proprio,intimamente,il principio che la mia libertà finisce dove comincia quella di un altro! E difficilmente possiamo prescindere dall’amore nel senso più lato del termine che al concetto di cui sopra ben si accompagna.
Lisetta: Viva l’anarchia “goriana” che fu faro e speranza di giustizia per generazioni di giovani, la voglia di cambiare il mondo si spera non venga mai meno… che cos’è questo se non amore?
2 – Quali sono stati i vostri “maestri” e perchè?
Chiara: Mio padre perchè mi ha trasmesso l’amore per la musica e l’arte in generale e sopratutto perchè mi ha insegnato che senza passione non si dà un senso al vivere; mio fratello David perchè mi ha coinvolto fin da subito facendomi scoprire la bellezza e la paura di stare su un palcoscenico; e sono miei maestri tutti coloro che ho incontrato nei dischi e nella vita perchè mi hanno insegnato a “sentire” e a pensare.
Lisetta: I miei maestri sono stati tanti ovviamente, e parlo dei grandi interpreti della canzone d’autore e tradizionale toscana, Alfredo Bianchini, Narciso Parigi, Riccardo Marasco, la grande Caterina Bueno a cui tutti noi dobbiamo moltissimo, etc… passando per i miei colleghi e amici da cui ogni volta imparo qualcosa, per i miei collaboratori, musicisti bravissimi e onesti, penso a Ferraro Cianchi ( violinista pratese) a cui devo davvero molto per avermi insegnato come fare di questa voglia di cantare e della passione per la musica popolare un mestiere, fino agli sconosciuti cantori informatori popolari, poeti in ottavarima che da sempre frequento e stimo… insomma, alla fine, il tempo è passato e piano piano siamo diventati “maestri” anche noi e temo solo per età… ma essere guida per altri è già un gran risultato.
3 – Pensi che abbia ancora senso organizzare festival come quello di Altraterra?
Chiara: certo che sì: senza utopie che umanità potremmo mai essere! Senza utopie siamo condannati alla dittatura del non pensiero!
Lisetta: Meno male che ci siete, la musica popolare è un patrimonio di tutti e finché la si può’ cantare e suonare possiamo dirci liberi.